Home Donate Download About Contact English Pratica Deliberata
JAN 14th, 2021
Cos'è la pratica deliberata? top E' stata fatta una ricerca nel 1993 da Anders Ericsson, Ralf Th. Krampe e Clemens Tesch-Romer, "The role of deliberate practice in the acquisition of expert performance". Lo scopo di questa ricerca era capire il ruolo della pratica deliberata nell'ottenimento di performance di livello mondiale. E' sufficiente solo fare pratica, per diventare esperti? Alcuni studi effettuati verso la fine del 1800 sugli operatori di codice morse hanno evidenziato il raggiungimento di un plateau nelle prestazioni: anche se gli operatori continuavano a praticare, non miglioravano. Dopo aver modificato il metodo di allenamento, le prestazioni hanno ripreso a migliorare: la pura ripetizione di un gesto non è sufficiente a garantire un miglioramento delle prestazioni, ma è necessario del metodo. Questo metodo prende il nome di pratica deliberata.
Caratteristiche della pratica deliberata top Le condizioni per un apprendimento ottimale sono:
In assenza di feedback immediato è impossibile migliorare. L'allievo non sa se sta eseguendo bene l'esercizio o se sta sbagliando. Per questo la sola ripetizione non è sufficiente, serve ripetizione e feedback costante. Test di laboratorio hanno evidenziato che i soggetti spesso provano autonomamente nuovi metodi per migliorare le proprie prestazioni. Alcuni non lo facevano (probabile deficit percettivo o cognitivo), portando ad uno stop dei miglioramenti. Tuttavia, se istruiti nel metodo corretto di esecuzione degli esercizi, anche questi soggetti riprendevano a migliorare. Per questo è importante la presenza di un insegnante, o coach, che supervisiona e corregge il lavoro degli allievi.
Caratteristiche delle sessioni di allenamento top Le sedute di pratica deliberata dovrebbero essere studiate in modo da poter essere completate senza esaurimento, per mantenere la concentrazione massima e recuperare completamente per l'allenamento successivo. Alcuni studi hanno dimostrato che non ci sono effetti positivi nell'estendere la pratica deliberata per più di 4 ore al giorno, e i benefici sono minimi oltre le 2 ore al giorno. Altri studi sulle capacita percettivo-motorie sostengono che la durata effettiva di ogni sessione dovrebbe essere di circa 1 ora, possono essere eseguite più sessioni giornaliere, ma con ampio riposo tra una e l'altra. Questo perché l'allievo, mentre pratica, deve essere completamente concentrato in modo da trovare e correggere eventuali errori. All'inizio le sessioni dovrebbero essere brevi e rade. Con il tempo aumenterà l'intensità e la frequenza degli allenamenti. Intensità e frequenze troppo elevate dai primi allenamenti porterà presto all'esaurimento e, probabilmente, all'abbandono. La struttura dei programmi di allenamento deve essere dettata dalle capacità dell'allievo. Più l'allievo migliora, più sarà capace di compiere allenamenti più difficili e/o per un periodo di tempo superiore. L'obiettivo della pratica deliberata non è "continua a ripetere lo stesso esercizio", ma l'esercizio deve essere continuamente adattato e modificato sulla base dei miglioramenti dell'allievo.
Risultati top La ricerca si è concentrata nello studio di musicisti, in particolare violinisti e pianisti, ed è stato dimostrato che per ottenere prestazioni di livello mondiale sono necessarie 2-3 ore di pratica deliberata ogni giorno, per un periodo di 10 anni (il che porta a definire la famosa regola delle 10000 ore necessarie per diventare esperti in qualcosa). Si è dimostrato che il talento non esiste, perché campioni di livello mondiale in qualunque campo (dallo sport, alle scienze) hanno solo accumulato più ore di pratica rispetto agli altri, iniziando da giovanissimi. Quello che differenzia queste persone rispetto alla media è la capacità di effettuare molte ore di allenamento rimanendo concentrati e senza stancarsi, e questo è dovuto principalmente alla passione: più ci piace fare qualcosa, più tempo riusciamo a dedicarci.
Applicazione alla guida di veicoli top Nel 2018 è stata effettuata una interessante ricerca da Otto Lappi, intitolata "The Racer's mind: How core perceptual-cognitive expertise is reflected in deliberate practice procedures in professional motorsport". L'autore ha letto tutti i libri riguardanti la tecnica di guida sportiva pubblicati negli ultimi 60 anni, scritti da piloti sia di auto che di moto. Non sono stati presi in considerazione forme diverse dalla guida in pista (quindi niente motocross, rally, autocross...). Dopo questo screening si è ottenuta una lista di 28 libri scritti tra il 1959 e il 2016. Da questi libri sono stati estratti tutti gli esercizi suggeriti che seguivano i principi della pratica deliberata, cioè aventi le seguenti caratteristiche:
Sono stati trovati un totale di 12 esercizi che soddisfano questi prerequisiti, divisi in tre livelli:
Lista degli esercizi top Esercizi di controllo:
Esercizi di guida:
Esercizi di navigazione:
Ulteriori esercizi di tecnica top Guidando un auto il pilota deve "solo" accelerare, frenare e sterzare nel modo corretto. In una moto, oltre a questo, deve anche bilanciare i pesi con il proprio corpo ed esercitare le forze giuste nei punti giusti, deve spostarsi da una parte all'altra della moto in curva, in avanti o indietro eccetera. E' utile allenare questi movimenti (e anche il feeling con la moto) in un parcheggio vuoto, usando una serie di esercizi descritti tra breve. Come regola generale, in qualunque situazione e con qualunque mezzo a due ruote, il corpo va sostenuto con le gambe e il manubrio serve solo a sterzare, quindi le braccia devono rimanere sempre rilassate e le gambe devono funzionare come sospensioni attive. Iniziare lentamente e aumentare la velocità in maniera graduale, ma rimanendo sempre rilassati, il corpo non deve mai essere teso.
Esercizio n.1: Skidpad top Tecnica: Nella guida in pista, il corpo in curva deve essere spostato verso l'interno e più in basso possibile, ci si siede sulla sella solo con la natica esterna, il braccio esterno deve essere quasi completamente disteso per permettere alla testa di stare circa sopra la mano interna. Esercizio: Guidare in cerchio a velocità costante attorno ad un cono (o seguendo un cerchio disegnato sul terreno) concentrandosi sull'esecuzione corretta della posizione di guida. Iniziare lentamente, poi gradualmente aumentare la velocità e/o stringere il raggio del cerchio. Da eseguire sia in senso orario che antiorario.
Esercizio n.2: Ovale top Tecnica: Ogni curva ha un ingresso e una uscita: In uscita, è essenziale dosare correttamente l'acceleratore: l'apertura deve essere dolce e graduale, ma costante: nel momento in cui si inizia ad aprire l'acceleratore, si continua ad aprirlo gradualmente. Procedere a gas costante è un errore. Se l'accelerazione è troppo aggressiva si alleggerirà la ruota anteriore causando un allargamento di traiettoria. Inoltre, per effetto del tiro catena, la sospensione posteriore si irrigidirà, causando probabili perdite di aderenza. In ingresso, la moto va sterzata più velocemente possibile, per aprire prima il gas. La fase di sterzata va effettuata controsterzando volontariamente il manubrio: per sterzare a sinistra, spingi sul semimanubrio sinistro in modo da girarlo verso destra. Questo farà "cadere" la moto a sinistra. Esercizio: Posizionare due coni ad una determinata distanza. Iniziare senza usare i freni per non dover gestire troppe variabili. Successivamente può essere aggiunta la fase di frenata. Concentrare l'attenzione sull'esecuzione corretta dell'ingresso e dell'uscita. In questo esercizio è utile cronometrare il tempo al giro per valutare i miglioramenti. Si aumenta la difficoltà riducendo il raggio di curvatura attorno ai coni.
Esercizio n.3: Otto top Tecnica: Ogni pista è caratterizzata da una sequenza di curve, durante le quali la moto cambia continuamente direzione. Per cambiare direzione prima si sposta il corpo, e dopo si applica la coppia di sterzo, per evitare di forzare sul manubrio e destabilizzare così la moto. Usare le gambe per spostare il corpo, per esempio spingendo il ginocchio esterno contro il serbatoio, lasciando così il manubrio libero. Applicare la coppia di sterzo controsterzando volontariamente. Esercizio: Posizionare due coni ad una determinata distanza, ed eseguire la figura dell'otto attorno ad essi. Questo è un esercizio piuttosto completo: Posizionando i coni ad una distanza pari al diametro di curvatura, si eseguiranno due cerchi completi. In questo modo si allena il cambio di direzione e la fase di curvatura a velocità costante dell'esercizio 1. Aumentando la distanza tra i coni, si aggiungerà una fase intermedia di accelerazione e frenata come nell'esercizio 2. La difficoltà dell'esercizio aumenta diminuendo il raggio di curvatura.
Esercizio n.4: Frenata top Tecnica: Spostare il sedere sulla sella nella posizione che dovrà avere poi in curva, poi sollevare il busto dalla posizione "in carena" alla posizione eretta ed iniziare la frenata. Durante la fase di frenata è inevitabile caricare peso sul manubrio, ma cercare di limitare quanto più possibile facendo forza con la coscia sul serbatoio o stringendo la moto tra le ginocchia. Più peso c'è sul manubrio, e più peso viene caricato sulla ruota anteriore, aumentando il rischio di bloccaggio della stessa oppure di sollevamento della ruota posteriore. Inoltre il pilota si stancherà prima. Il freno va azionato in maniera dolce e progressiva, ma decisa. Non deve essere un movimento lento, però deve essere progressivo. Un movimento troppo aggressivo potrebbe bloccare la ruota, mandare a pacco la forcella, in generale destabilizzare la moto e allungare lo spazio di frenata. Esercizio: Procedere a velocità costante in un tratto rettilineo, quindi effettuare la frenata fino a stop completo. Misurare la distanza percorsa e cercare di migliorarla.
Esercizio n.5: Slalom top Tecnica: In pista, ma specialmente per strada, può capitare di dover schivare un ostacolo. La capacità di schivarlo potrebbe salvarci la vita o, nel caso in cui l'ostacolo sia un altra persona, salvarla a lui. La sterzata dev'essere molto rapida, non c'è tempo per spostare il corpo da un lato all'altro della moto. Sterzare a destra ruotando velocemente il manubrio verso sinistra, poi verso destra, e via così. Esercizio: Disporre una fila di coni ad una determinata distanza, e procedendo in linea retta effettuare uno slalom tra questi sterzando continuamente a destra e sinistra. Aumentare la difficoltà dell'esercizio aumentando la velocità oppure riducendo la distanza tra i coni.
Conclusione top Gli esercizi appena descritti effettuati a bassa velocità in un ambiente controllato permettono di migliorare le nostre capacità di guida nel modo più sicuro possibile. Questo si tradurrà in una migliore padronanza del mezzo, quindi ad una guida oltre che più veloce, anche più sicura. Concludo riassumendo tutto questo articolo in 6 punti essenziali della guida:
Bibliografia top
Help me help you top Devi sapere che ho creato questo sito web per passione e per amore della divulgazione. Se vuoi aiutarmi a mantenere e far crescere queste pagine, puoi fare anche tu una piccola donazione. Grazie di cuore. |